Sunset Tour a Uluru

Fabri About Australia, About Travel

Volevo rendervi partecipi dei tour che facciamo nel parco. Tutto gira attorno all’alba e il tramonto ad Uluru, perché quella è la roccia che tutti vogliono vedere sia per la sua notorietà, sia per il graduale cambio di colore durante gli ultimi o primi venti minuti di sole.

Le accomodation in cui noi viviamo, il resort e l’aeroporto sono all’esterno del parco nazionale, infatti per accederci dobbiamo vendere, o distribuire dei ticket che hanno un valore di 25 Dollari e una validità di tre giorni. Essi sono controllati da un ranger ogni volta che si entra nel parco. Paghiamo il biglietto perché entriamo ufficialmente in terra Ananu, perché il parco è in affitto al governo australiano per 99 anni e stiamo pagando il permesso
per entrare.
Secondo il numero di persone che hanno prenotato il tour posso richiedere o meno di avere un coach privato. Infatti se siamo meno di sette persone, allora dobbiamo stare seduti sul pullman con gli inglese, indossare delle cuffie ed ascoltare il mio commento che faccio tramite un microfono. Cuffie perché sul pullman in cui siamo parlano inglese, quindi servono per evitare di sovrapporre il discorso e creare confusione. Mentre se superiamo le otto presenze allora posso richiedere “l’own coach”: o un ventuno posti oppure quello grande da quarantasei. Chiaro che quando mi arriva quello grosso sono gasatissimo perché mi sento importante, mentre quello piccolino è un po’ da sfigati, perché sembriamo uno di quei tour da backpackers.

Ultimamente abbiamo cambiato logo e alcuni pullman sono nuovi di zecca:
zarrissimi, bianchi con i vetri neri. Poi gli autisti hanno il compito di tenerli SEMPRE bene, per cui dentro sono puliti e profumati, fuori sono splendenti e mettono addirittura lo spray sulle gomme per farle diventare luccicanti.

Il sitting coach, o coach degli inglesi, è ancora buono ma è un po’ più difficile per me perché a volte confondo il mio discorso con
quello degli altri. Se questo succedeva all’inizio della mia avventura australiana, non mi creava problemi perché semplicemente non capivo l’inglese; mentre adesso capendolo, ogni tanto quando si parla dello stesso argomento, mi sovrappongo e vado in confusione. Per questo che devo rimanere sempre super concentrato durante tutto il tragitto, e alla fine
sono più stanco del solito.
Tramite codici che identificano la prenotazione, riesco a capire quale tour i clienti vogliono fare. C’è qui vuole fare solo tramonto, l’alba oppure tutte e due, quest’ultimo è quello che va per la maggiore. Confermo la prenotazione, mando una email all’head office di Sydney, e prendo tutti i dati che mi servono per elaborare il mio itinerario: albergo in cui soggiornano, quando e con che volo arrivano e ripartono.

Alcuni hanno già prenotato per agosto, altri per settembre, altri ancora per il prossimo capodanno: incredibile per alcuni come possa essere prevedibile la vita…

Tipo di clienti ? 90% sono coppiette in luna di miele, honey moon, che vengono in Australia “Perché adesso se ne sente tanto parlare da noi”. Prima un lavoro di organizzazione per i mesi successivi, poi si preparare il tour giornaliero, come si fa? Semplice, trova una routine, conta le cose che DEVI fare e falle sempre nello stesso modo.
Loro sanno già a che ora ci incontriamo perché il giorno prima gli ho lasciato nella reception dell’albergo l’itinerario del tour o del pacchetto che hanno scelto, con scritto orari e quello che devono portare. Sono quattro gli alberghi al Ayers Rock resort: Desert Garden, Outback Pioneer, Sails in the Desert e Longitude 131, ma quest’ultimo essendo un hotel a cinque stelle ha la guida privata.

Quindi con il coach passo davanti agli alberghi per fare il check-in delle persone, e una volta che il gruppo è completo baaaaang si parte con il tour”.
Il tour inizia con le presentazione mia e dell’autista e dopo pochi minuti arriviamo all’entrata del parco.
Partiamo direzione Kata Tjuta, in cui comincio a parlare del clima di quest’area, delle temperature e mi collego con la storia del parco e con la popolazione Ananu. Io seduto a fianco dell’autista con un microfono mentre i passeggeri continuano a guardare intorno e a fare mille foto. Arriviamo a quella che chiamano cattle yard, in cui c’è un bellissimo punto d’osservazione di Kata Tjuta. Quindici, venti minuti circa li poi continuiamo verso Walpa Gorge, che si trova all’interno di Kata Tjuta detto anche Mt Olgas. Walpa vuol dire vento infatti è una camminata che di solito, fortunatamente, ci offre un pò di venticello rinfrescante. Parlo ancora un pò degli Ananu, degli animali di quest’area ( rassicurando che quasi sicuramente non vedranno canguri e o serpenti), e poi qualche cenno di geologia per avere una chiave di letture abbastanza chiara su quello che stanno vedendo.


Camminata facoltativa in cui andata e ritorno sono in 2,4 km, sentiero lievemente sterrato in salita ma… caldo, molto caldo. Infatti le temperature sono solitamente più elevate perché oltre al calore incidente del sole sulla pelle, c’è anche il caldo prodotto dalle rosse rocce su cui camminiamo. Li mi intestardisco a consigliare di bere acqua, tenersi idratati perché molti
non bevono, soprattutto chi è avanti con l’età non beve.

Qui non sei in Calabria dove d’estate fa molto caldo, qui non sei nemmeno in Europa. Sei in un posto dove il mare più vicino è a 1500 km, ci sono 300 ml d’acqua piovana l’anno e il resort, parco nazionale, rangers, autisti, guide inglesi e guida nella tua stessa lingua ti consigliano di bere, ci sarà un motivo no ? “ E ma io non bevo tanto”, poi mi torna sull’autobus e sviene, comunque…


Dopo la camminata a Walpa Gorge da definire spettacolare perché si entra proprio all’interno della gola di Kata Tjuta, abbiamo la fermata toilette. Quindi altro consiglio di bere tutta l’acqua che vogliono perché è comunque prevista la sosta bagno. Dopo di che direzione Sunset area ad Uluru. Ci vuole circa una quarantina di minuti per arrivare ad Uluru, periodo
in cui parlo velocemente della flora, della quantità d’acqua sotterranea, dei cammelli e introduco il discorso dei fondamenti della cultura Ananu, modo tale da creare un feeling tra il turista e la roccia che sta guardando. Cerco di mettergli in testa dei punti di domanda, di incuriosirli.


Dieci minuti dopo il tramonto facciamo ritorno verso il resort, a meno che qualcuno abbiamo prenotato il BBQ in cui io devo essere presente. Andiamo sotto l’Uluru dove c’è l’opportunità di assaggiare diversi tipi di carne, accompagnamento a buffet, drink illimitati e sei al tavolo con la guida. Alla fine della cena, dopo il dessert e il tea si spengono tutte le luci e abbiamo la
Start Talk, ovvero il discorso sulle stelle: mi sono comprato un libricino di astronomia e astrologia riguardante le storie aborigene collegati a questo “cielo” davvero molto, molto interessante. Per me fare il bbq è una buona opportunità per conoscere meglio le persone, fare ore lavorative mangiando come un maiale e imparare qualcosa sulle stelle: più bello di
così !!!

La giornata finisce qui e devo correre a casa perché il giorno dopo ho l’alba, quindi la sveglia suona intorno alle 3.30 perché alle 4 devo essere in ufficio. Se il tour finisce dopo il tramonto, di solito per le 20, 20.30 sono a casa, mentre se faccio il BBQ arrivo a casa alle 22.30. Il BBQ è meglio per me ma arrivo a casa sfatto e devo dormire il prima possibile per accumulare ore
di sonno.
Domani e ripeto domani 24 December pubblico la seconda parte dell’articolo, è già pronta ma la devo ricontrollare.
Cheers