Eravamo in quel di Kangaro Island e con la macchina abbiamo deciso di percorrere l’intera e unica strada che collegasse il lato nord al lato sud dell’isola. “C’è un bel tour da seguire al faro”. Dopo circa un’ora di strada sterrata, sottolineo sterrata, arriviamo finalmente al “Faro” nel punto più estremo dell’isola, dove incontriamo un signore anziano. “Se volete seguire il tour sappiate che io parlo inglese, anzi australiano molto veloce e ripeterò solo una volta sola”.
Eravamo gli unici rimasti che volevano fare un giro nel tardo pomeriggio quindi sconsolati per lo scarso customer service che abbiamo ricevuto, decidiamo di tornare nel lato nord dell’isola, quello in cui avevamo l’albergo. Dopo pochi chilometri ci accorgiamo di essere entrati in riserva con la nostra piccola macchina.
“Quante città ci sono prima della nostra? Nessuna…” Velocità costante, no air cond ma ci mancano altri 150 km prima di
arrivare a casa. I primi 50km vanno via lisci, ma poi la preoccupazione aumenta. Non c’è la possiamo fare con quel poco di benzina.
Orario del tramonto troviamo un campo da gioco con dei ragazzi che giocano a rugby. Uno di questi ci da una dritta dicendo che tra 20 km c’è una piccola città. Vai, vai, vai arriviamo ma ci sono letteralmente 5 case.
Con ormai meno di una tacca di benzina, ci affidiamo alla carità, bussando alle porte delle case cercando di spiegare la situazione, ma niente, città fantasma.
“ Se lo guardi dall’alto sembra che abbiamo ancora una tacca, ma se ti abbassi siamo addirittura sotto”. La stanchezza comincia a farsi sentire dopo una giornata passata sotto il sole, e quando pensi ormai dove accamparti per la notte, finalmente passa una macchina. “Hai della benzina ? Sai dove possiamo trovarla ?”. In fondo alla strada finalmente troviamo una pompa di benzina, ma indovina ? E’ chiusa.
Li vicino c’è un’abitazione, filtra della luce dalle tende. “ Siamo rimasti senza benzina, ci può aiutare?”. No worries, mate. Apre il negozio, accende le luci e attiva la pompa. Un bel pieno di benzina e arriviamo a casa giusto per cena.
Giornate che non avrei mai pensato di vivere con un compagno di viaggio come mio padre. Spero di vivere un’altra esperienza come quella nel futuro magari in qualche altro angolo sperduto della terra.
Auguri Papà
Bonus Knowledge bomb
Bellissima la leggenda che esiste sulI’origine della parola “Canguro”. I primi esploratori arrivati a nord del Queensland, chiedendo alla popolazione locale cosa fosse quell’animale zampettante, si sentirono rispondere “Kangaroo”, ovvero “ I Don’t Understand” cioè “ Non ho capito”.
(Oggi 20 mesi in Oz)