E’ ora di raccontarvi un po’ del Kakadù, uno dei più grandi parchi nazionali in Australia, talmente bello ed importante da essere protetto dall’UNESCO. Si trova a circa 200 km est di Darwin, ed è grande come il Piemonte. Per visitarlo consiglio di noleggiare una macchina, e muoversi al proprio interno per almeno quattro cinque giorni.
Punto primo è enorme (dall’entrata del parco a Jabirù sono qualcosa come 250km) punto secondo puoi vedere con calma tutti i lookout e fermarti quanto vuoi sotto le magnifiche cascate. I tour sono costosi, passi molto tempo in macchina, e qualche volta desidereresti sostare di più in qualche area FuoridiTesta. D’altra parte però se non hai la guida sei un po’ perso nel parco, ti perdi la storia, le curiosità, i punti più belli e gli orari più furbi, per evitare la folla turistica. Si, è alta stagione e c’è un sacco di gente, ovunque pieno di turisti e i caravan park sono pieni.
Altra dritta che posso passare è, se si fa un tour in questa zona, le 4wd ovvero le quattro ruote motrici sono Necessarie!!. Altrimenti ti perdi un sacco di posti unici, perché le strade con cui raggiungerli sono Davvero Wild: buche, creek, sabbia, ruscelli di tutto.
Io ho avuto fortuna, perché ho fatto un tour di tre giorni con cibo, tenda, guida, jeep e quant’altro for free, ovvero “aggratis”.
E tutto ha un altro sapore…
La jeep che abbiamo usato è una specie di truck a sei ruote motrici, con aria condizionata, sedili grandi e delle enormi finestre per non perdersi nulla dal parco. Un tour da venticinque persone, quel giorno davvero scarso di turisti, infatti eravamo solo in sette più due guide.
Prima fermata alle porte del parco, in un’area gestita da un paio di ragazzi aborigeni che ci hanno introdotto nella loro cultura. Il significato delle piante, l’uso di alcune bacche sia per la caccia che per la pesca, creare oggetti d’artigianato tramite la seccatura di determinate foglie, ma prima di tutto ciò…. “Fatemi introdurre al nostro parco, tramite una benedizione che da millenni il mio popola pratica, verserò su di voi dell’acqua”, questo è quello che ho sentito: quindi mi sono offerto per primo.
Mi avvicino, beve dell’acqua da una tazza e, PPPWWWWUUUUUUUU, mi sputa in testa “’l’acqua benedetta”. Penso di avere consumato tutta la mia benedizione nel momento in cui ho realizzato cosa è successo, e ho cominciato ad imprecare in tutti i modi che conosco, chiaramente in italiano. Thanks, e sono tornato a seguire la guida. Porca miseria che inzio,
come dire…Frizzante.
Ci ha fatto vedere le figure mitologiche, le loro credenze e i colori che usano. Rosso quando qualcuno “non c’è più”, giallo è festa, bianco è qualcos’altro. Ci ha fatto vedere come produrre un Didgeridoo, quello strumento a fiato che produce un suono bellissimo.
Sfortunatamente non ho mai avuto l’occasione di conoscere personalmente un aborigeno, non ho mai potuto parlare strettamente con loro. Ho solo sentito parlare gli australiani e da quello che ho capito vi dico che: per anni i bianchi devo aver trattato Mooolto male gli aborigeni, qualcosa come era successo con gli spagnoli in sud America. Dopodichè si sono
pentiti e hanno cominciato a dargli più importanza, più privilegi. Come se si dovessero scusare. Questo spiega tante cose che ho sempre sentito dire su di loro, ma su cui non voglio cominciare a parlare.
Non posso però denotare una vena di razzismo, da parte di qualche
australiano quando parla di quei: “Black Fella”. Sembra che siano loro la causa di tutti i mali di questo paese. Vabè. Dopo una mezz’ora di viaggio arriviamo all’ultima fermata della giornata: Wetland.
Saliamo a bordo di una piccola navetta e cominciamo a girare per il fiume. Dopo pochi istanti, ecco il primo Coccodrillo: UAO, mai vista una bestia più spaventosa. Dieci tonnellate, è la forza che esprime quando chiude la bocca. Sfortunatamente abbiamo incontrato solo femmine, lunghe appena tre metri, ma qui in quest’area è stato catturato il coccodrillo più grande al mondo, ben dieci metri di bestia.
Avvistati tanti specie d’uccelli, davvero un numero vastissimo di specie. Stu pen di !! La sera dormiamo in una tenda in un camping site, ma prima di arrivare abbiamo l’occasione di avvistare: Maiali selvatici, dingo, wallaby, aquile, falchi, bufali, ragni di tutto e di più.
Serata con bbq e via a letto.
Segnare sul calendario personale ieri, giorno 8 giugno 2013 sono stato spaventato per la prima volta da quando sono partito. Una bestia che quando l’ho vista, ho fatto “ Gesù sulle acque”. Stavo trasportando un ramo quando, qualcosa dal basso si muove, una frazione di secondo e… Un ragno grande come il mio palmo è saltato fuori e ha cominciato a scorrazzare sulla parete. Che spavento, le zampette erano grasse e la stazza era super. Anche la tipa che abita qui da vent’anni si è spaventata. A differenza dei serpenti, i ragni se stanno li fermi sulla ragnatela, mi piace osservarli, alcuni di essi sono affascinanti. Ad esempio c’è ne uno vicino a casa, che ha una ragnatela enorme, durante il giorno è li fermo, mentre durante la notte ha tutto un da fare con i sui insetti!! Anche lui è grande come il mio palmo, ma ha le zampette molto più snelle, sono blu e le giunzione d’orate, è bellissimo.
Gli ho dato un nome, Kevin. Kevin the Spider.
Anyway, domani vi scrivo il secondo giorno. Enjoy