E adesso? Adesso in testa ci sono mille progetti, ma prima voglio/devo godermi il piacere di stare a casa tra le mura che conosco e le persone a cui voglio bene. Voglio riassaporare cosa vuol dire stare a casa e vivere a Milano, anche per paragonare il life style milanese a quello australiano. Molti sorrideranno dopo quest’ultima affermazione, ma vorrei proprio scoprirlo sulla mia pelle, calandomi in una situazione di vita da milanese.
Con Eva, ormai tornata dall’altra parte del mondo ☹, i progetti si spostano inesorabilmente all’anno prossimo, nel 2015. E vi dico c’è già un super progetto, ma come occupare e far fruttare al meglio il tempo qui a Milano? Vi dico anche che questo post lo sto scrivendo ormai a Dicembre, perchè come potete immaginare l’entusiasmo di scrivere la quotidianità sul blog è chiaramente inferiore rispetto ad esempio ai primi mesi di vita a Sydney.
Quando torni ti chiedono: hai visto che sbatti? Qui nulla è cambiato! Mentre i più pessimisti aggiungono anche: “Cosa sei tornato a fare che tanto qui va sempre peggio”. Ti dico anche quello che mi da più fastidio: magari becchi qualcuno dopo due anni e mezzo che ti dice: “Wee ciao, come stai? Adesso quando riparti ?”. Mi trovo un attimo spiazzato perché pensi: “ma minchia sono appena arrivato e già mi chiedi quando mi levo dalle palle? Bhaa…
Comunque a parte modi di fare a cui non sono più abituato, come occupare il tempo fino all’anno prossimo? Punto primo dando un senso a tutto l’inglese imparato in Australia, conseguendo la certificazione IELTS. Un attestato riconosciuto praticamente in tutto il mondo, che dimostra la tua ottima conoscenza dell’inglese. Serve sicuramente in tutte le scuole/università del mondo anglosassone e spesso anche nel mondo del lavoro. Quindi dato che è un pezzo di carta abbastanza importante per le cose che ho fatto e anche per il futuro, sostenere l’IELTS mi sembra una cosa abbastanza intelligente.
Sono stato una settimana in giro per Milano a cercare quale scuola sia la più conveniente e quella in cui mi sentissi più a mio agio. British Council, British institute, NET, Shenker ecc… In tutte queste ho fatto i test di ingresso e sul parlato non ci sono problemi, mentre più problematica è la grammatica. Ciò cosa vuol dire che prima di dare l’esame devo mettermi a studiare di nuovo la grammatica inglese: che sbatti. Dove ? Seguirò il metodo Shenker, perché è quello che mi da più indipendenza di tutti e mi permette di gestire al meglio il mio tempo.
Costa un po’ questo corso di 15 lezioni ma sono sicuro che è il migliore per me.Ma posso rimanere tutti i giorni a casa solo a studiare inglese ? Mi taglio le vene tra 3,2,1… Allora perché non far girare un pò l’economia lavorando ? Ormai è più di un mese e mezzo infatti che sto lavorando in un classico street food di Milano: una Kebabberia.
Adesso, non ti immaginare quel negozio zozzo che c’è all’angolo della strada, gestito da facce losche in cui ci vai raramente perché non sai cosa ci mettono dentro quella carne. Quella in cui lavoro è una kebabberia italiana, in cui i kebab non sono un mix misterioso di carni, ma bensì una raccolta di singole bistecche ,vitello o pollo, messe una sopra all’altra. Poi dentro ci puoi mettere le melanzane sott’olio, pomodorini secchi, peperoni, friarielli, il pecorino, la mostarda…. Insomma l’idea è Kebab ma ci puoi mettere dentro il mondo. Il posto si chiama Mariù ed è in via Sabotino 9 (Porta Romana).
Certo è un bel salto da lavorare nell’outback australiano ad una kebabberia in Porta Romana, ma adesso le esigenze sono diverse e vi assicuro è una scelta temporanea.
Cheers