Dopo un’ottima colazione riprendiamo il viaggio, direzione Makuk. La notte non è stata delle migliori, non disponendo ne di cuscino che di coperta. Un fattore che caratterizza questo posto è il clima, infatti in questa stagione il caldo è sopportabile, ma l’umidità rende tutto più “soffocante”. Mi ricorda i peggiori Luglio a Milano: duecento gradi, senza vento e quella sensazione di appicicaticcio. Fortunatamente siamo solo sui 23-26 gradi, ma nella wet season è invivibile tra zanzare, umido e caldo. Per questa ragione non ho avuto bisogno di una coperta e cuscino, ma porca miseria… usare come cuscino la sacca dei vestiti sporchi, non mi è sembrata una brillante idea. Ma d’altronde o quella o niente.
Nel pieno centro del National Park arriviamo a Makuk, in cui abbiamo seguito un sentiero misto sabbia, roccia. Un posto fantastico, con cascate e tanta natura intorno, e ovviamente gli immancabili pappagalli. Bagno tra le cascate reso ancora più unico dalla temperatura tiepida dell’acqua. A me sembrava tiepida, per alcuni era fresca, per altri fredda, io l’ho trovata quite comfortable!! Acqua dolce e in alcuni punti profonda dieci, quindici metri.
Stupendo mettersi sotto le cascate sembrava di essere dentro una Jacuzzi. Eva, che sta facendo passi da gigante ma non è ancora in grado di galleggiare, si è aggrappata al mio collo e insieme abbiamo fatto il giro di tutte le cascate. Disperata perché vedeva tutti nuotare tranne lei.
Difficile spiegare una cosa che per me è facile e naturale come il nuotare.
Sto leggendo su internet consigli ed esercizi su come imparare a galleggiare. Siamo fortunati perchè qui nel caravan park abbiamo una piscina e solitamente è vuota, infatti quando finiamo di lavorare facciamo sempre un tuffo insieme. Piano piano si sta abituando e sono sicuro che quando lasceremo Batchelor, sarà in grado di nuotare. Come dico sempre: step by step.
Dopo pranzo e un altro paio d’ore di macchina, arriviamo al punto più lontano del parco: Jabirù, che è la Town, diciamo paese, paesino, area, zona, non so come definirla, forse il termine più appropriato è “Strada”. È comunque il punto di riferimento del parco. Da Jabirù ad Ubirr, in cui sono stati rilevati i disegni più antichi al mondo. Da quanto sembra, gli
aborigeni australiani sono la popolazione più antica del mondo. Infatti molti dipinti su roccia, risalgono a più di 15000 anni fa. Riguardano la pesca, la caccia, i riti e cultura. Alcuni disegni si trovano su rocce a quindici venti metri d’altezza, come abbiamo fatto a disegnare lassù, è
ancora un mistero. Loro dicono spiriti invocati… bha.
Una volta l’orario del tramonto, siamo arrivati sul lookout di Ubirr. Qui penso che ci sia uno dei più bei tramonti al mondo. Senza dubbio. Sali su un colle che si affaccia su tutto il parco: prateria sterminata, alberi tropicali, pozze d’acqua il vento che soffia e uccelli che cinguettano. Uaaoo, ti si ferma il cuore. L’unico problema è stato provocato dalla nuvole, che
hanno rovinato l’effetto magia. Di solito è figo, perché le nuvole prendono il colore del sole e il cielo si colora, ma in questo caso le nuvole hanno “coperto, toppato” la luce.
Peccato sarà per un’altra volta.
Magari ci torno con mia mamma…. WHATSSSS????????
Ebbene si, quell’intrepida di una donna denominta “mamma”, approderà in Australia per le vacanza d’agosto. Infatti il giorno 3 Agosto, arriverà a Sydney e con lei faremo un giro della East Cost. Stiamo pianificando tutto, ma ho voluto lasciare carta bianca a lei e farle organizzare tutti gli spostamenti. Super agitata e io sono stra-gasato!!
p.s Appena arrivato sul lookout, ho visto il range del parco che stava spiegando ai turisti la storia di questo posto. Così a caso, ho preso la camera, aggiustato senza guardare la luce e BAAAM, ho scattato una foto. Cavoli che bella!! Finito il tramonto mi sono avvicinato a lei, chiedendole di dare un’occhiata. Le è piaciuta un sacco, tanto che mi ha dato la sua mail
chiedendomi se potevo inviargliela. Sai cosa ho fatto? Non gli ho inviato un bel niente !!!
No scherzo, le ho inviato la mail, con tanto di descrizione di chi sono e cosa sto facendo e soprattutto della mia passione per le foto. Le ho chiesto se per un giorno posso stare con le a scattare foto nel parco. Non so se risponderà, se dirà si no bho forse.
Pensa se invece dice si…