Un bel finale esiste solo nei film.
Il Finalone in cui tutti si abbracciano, tutti sorridono sotto lo stesso tetto con quella luce perfetta del tramonto esiste solo in quei filmoni americani.
Non nella vita reale.
Purtroppo è morto il Nonno a ottobre, una figura gigantesca nella mia vita. Era da mesi ormai che, come una candelina, si stava spegnendo.
Prima la Nonna poi il Nonno
Dopo la scomparsa di mia nonna quando avevo 18 anni, questa è la seconda volta che “la morte” si presenta così vicino a me.
La Nonna se n’è andata nel giro di poco, se non ricordo male in poche settimane, e durante quel periodo c’è stato anche il divorzio tra i miei. Anche quello più o meno capito che stava per succedere da qualche… anno. La morte della nonna è stata la ciliegina sulla torta del periodo.
Il Nonno ci ha messo molto di più a spegnersi: anni. Gli ultimi mesi specialmente, sono stati molto intensi per mia mamma e i familiari a Milano.
Un Periodo molto brutto.
Breve storia: il nonno ha sempre vissuto in Via Bruzzesi al quarto piano senza ascensore. E da quando mia nonna se n’è andata, mia mamma si è presa cura del nonno, andando a visitarlo, pulendogli casa, preparando da mangiare e mille altre cose.
Negli ultimi anni mi ricordo che se non lo vedevo per 3 mesi, il suo corpo e la sua mente invecchiavano ad un passo molto più veloce… come se non l’avessi visto per 6/8 mesi.
Negli ultimi due anni non riusciva ad uscire più di casa (quindi doppio lavoro per mia madre), e ultimamente non riusciva più a camminare perché non aveva più cartilagine tra le ginocchia. Faceva molta fatica a stare in piedi.
Un giorno è caduto e non è riuscito più ad alzarsi. Dopo 3 giorni al San Paolo, in cui ne è uscito psicologicamente distrutto, è stato con noi a Bucci per una decina di giorni. Giornate infernali: una persona di 95 anni, da trattare come un bimbo di 1.
Era come un neonato; abbiamo dovuto seguirlo h24. Dalle notti in cui cadeva dal letto, alle mattine che gli facevo la barba, ai problemi a mangiare e altri dettagli che puoi immaginare.
Non una cosa che il nonno avrebbe voluto sicuramente farci passare. Era impossibile sostenere questo ritmo a lungo e per questo abbiamo trovato un centro dove professionisti erano in grado di stargli dietro h24.
E in 7 mesi ci ha abbandonato.
Il Nonno, un grande!
Il nonno per me è sempre stato un grande. Non una figura paterna, ma una figura più saggia che guardava sempre il mio interesse e benestare.
Sono sicuro che il nonno si è goduto la sua vita: dalle storie del dopoguerra, le storie con la nonna, il garage, il dialetto milanese e il Milan.
Nonno non era perfetto, assolutamente no, ma per me era come un fratello maggiore. I ricordi più belli che ho con lui, sono momenti insieme a lui e con il resto della famiglia. Sono momenti di quando ero piccolino infatti lui ci ha sempre tenuto a stare tutti assieme, indipendentemente dai casini tra di noi.
Sono sicuro che la nonna gli mancava tantissimo, e stare tutto quel tempo senza di lei è stato molto brutto. Soprattutto se stai tanto tempo a casa da solo. Ma adesso sono tornati assieme!
Il nonno c’è sempre stato, con le sue battutine ed espressioni ripetute un milione di volte. Ed è anche per questo che ho voluto vederlo in quella camera frigorifera prima di essere messo nella cassa. Perché volevo capire che nessuno è per sempre, nulla è per sempre e c’è un tempo limite a questa vita, e che anche i più grandi se ne vanno.
Menzione speciale per mia mamma, la quale negli ultimi anni ha letteralmente vissuto per il nonno. Tagliandosi tantissimi dei suoi anni che nessuno le darà indietro. E sentirla dal telefono a fine giornata a pezzi, abitando a distanza, era davvero doloroso.
Immagino questo sia il vero prezzo da pagare per chiunque decida di vivere fuori casa. Dopo aver dato tanto spero proprio che ora pensi un po’ a se stessa!
Dopo il funerale c’è stata un pranzo con tutte le persone che amavano il nonno: famiglia e amici. Saremo stati in 15. E pensare che davvero quando ero piccolino tutti noi eravamo sotto lo stesso tetto, ed era bellissimo. A quell’età tutto era possibile, ero sempre sorridente e c’era anche quella luce bellissima del tramonto.