Giornate inutili

Fabri sbatti

Non dovrebbero mai esistere mesi inutili a questa età, però adesso mi sento nel limbo. Qui dove sono privo di pena, ma secondo Dante, ancora nel primo girone dell’Inferno. 

Quassù nel grigiore, con Eva e quei 3 gatti che conosco.

A casa dal lavoro, per quelle motivazioni che ho spiegato precedentemente, fa abbastanza incazzare ed avere pochi canali di sfogo non aiuta sicuramente. 

In questi giorni Eva sta facendo una serie di colloqui, quindi al momento trattengo il fiato in attesa di risposte concrete e comunque io avrei deciso di andare a  Barcellona per fine mese; speriamo che anche lei riesca a raggiungermi presto: altra botta di ansia.

Ormai sto blog sta diventando più un racconto di sbatti che di avventure. MA PRESTO CAMBIERA’, ne sono certo!!!

Always be positive

Passando la maggior parte del mio tempo a casa, a volte quando Eva torna a casa, mi sento un po “sottosopra”. Poi, immagina che qui d’inverno l’alba è alle 8 e il tramonto verso le 4, quindi hai davvero solo 8 ore di “luce”, peccato che sia quasi sempre nuvoloso.

Ogni tanto quando chiamo il mio buon vecchio nonno di quasi 92 anni, che vive ancora da solo a Milano, non riesco sempre a capire quello che dice, fatica a scandire bene le parole, farfuglia . Immagino che sia l’effetto di stare a casa tutto il giorno da solo: perde le parole e quando le deve usare… fa fatica.

Chiaro che poi c’è la mia santa mamma che lo chiama due volte al giorno e lo va a visitare appena possibile, però l’effetto di stare a casa da solo incide sia a 90 anni che a 30. 

Capitolo Nonno.

Le volte che torno a Milano vado sempre a trovarlo. Cerco anche di trovare sempre un momento in cui siamo solo io e lui, invece di fare pranzi e cene con altri. Ed è ottimo di testa, stralucido, davvero gli puoi parlare di qualsiasi argomento, poi quando inizia a parlarti dei suoi viaggi con la nonna, ciao proprio. 

Abitando al terzo piano di una palazzina senza ascensore puoi immaginare che quei 3 piani che sembravano la collinetta di San Siro ,ora assomigliano  all’Everest. 

Sempre in formissima il buon nonno Franco. 

Per combattere  questa routine, che mi sta uccidendo, ho deciso di riprendere a fare attività fisica. Mettiamo in chiaro una cosa subito pronti via:  a me la palestra non dice nulla. Io capisco e ammiro lo sport in quanto competizione, preparazione, gioco di squadra,ecc… ma andare in una palestra per guardarsi allo specchio mentre ti fai  i bicipiti e farti le fotine allo specchio, no please. Ci ho provato, come immagino moltissimi di voi, ma per me non è cosa. 

Allora ho deciso di affrontare le mie paure, anzi tirargli calci e pugni…