Giornata Piena

Fabri About Australia, About Life, sbatti

Sveglia alle 6.45 esco dal caldissimo letto, riscaldato ACCANNONE dalla termo coperta, mi infilo sotto ad una doccia bollente e mi catapulto al piano terra per fare una rapidissima colazione con cerali e caffè latte. La gentilissima Yuna mi accompagna per la prima volta a scuola con la 205 direzione Wynyard Park, e tempo zero becchiamo un bel Traffic Jam a.k.a. traffico urbano. Il centro ricorda moltissimo le grandi metropolitane americane con grattacieli, cantieri, uomini in giacca e cravatta
scazzatissimi e Seven Eleven all’angolo della strada. Sydney pero’ ha un’unica caratteristica: c’è molto verde!! è fantastico, ci sono moltissimi parchetti, cespugli, alberi (per me stranissimi) e fiori giganteschi. Sembra quasi che la natura qui, non si voglia arrendere all’urbanizzazione. Meraviglia.
Arrivo a scuola e dopo un brevissimo test, scritto e orale, vengo assegnato alla mia classe. Non ho ancora capito come è strutturata la giornata ma, da quello che ho appreso oggi, durante la
mattina si fanno esercizi di grammatica e pronuncia, mentre il pomeriggio è completamente dedicato alla conversazione. Notizia bomba: molto probabilmente sono l’unico italiano nella
scuola, e questo è un grandissimo vantaggio perché cosi sono obbligato a parlare inglese ventiquattro ore su ventiquattro. La maggior parte degli studenti non arrivano a 26 anni e la maggior parte di essi sono orientali (Giappone,Cina,Taiwan,Tailandia ecc..), qualche europeo e
qualche sud americano. Cosi se devo trattare male qualcuno lo posso fare in lingua madre!!!


Per le 3 di pomeriggio ero già fuori da scuola e mi accollo ad un gruppo di ragazzi diretto all’Opera House e, dopo mezz’ora di camminata a testa alta per vedere i nuovi palazzi del centro e gli enormi alberi che li circondano, arriviamo nel posto da cartolina.

Come sempre quando arrivi in un posto che hai già visto e rivisto alla tele, ci rimani un po’ cosi. Mi hanno colpito invece le dimensioni
perché ragazzi vi giuro, l’Opera House è enorme, sembra una cattedrale. Soprattutto Harbour Bridge, il ponte che collega Sydney con il resto della città, è immenso: quattro corsie per
carreggiata, altissimo, tanto che organizzano escursioni per salirci sopra. Da rivedere, con tramonto e con calma.


E’ ora di tornare verso casa, ma nel frattempo ho perso Yuma a metà strada perché doveva fare una commissione. Saluto anche gli altri che devono tornare nella loro Homestay e mi ritrovo
da solo. Non ricordo dove è la fermata del bus, non ricordo che bus devo prendere, ma soprattutto non so il nome della fermata in cui devo scendere. Comincia a piovere e non ho internet sul cellulare…

Ora sto scrivendo da camera mia al caldo e sono le 22.51, non so come ho
fatto ma ora ho voglia di andare a letto.