Ho sempre cercato di essere razionale, pensare ma soprattutto usare la nuova skill che ho imparato durante il mio percorso per estendere il visto: essere paziente. Voglio essere intraprendente, rapido e soprattutto non voglio perdere tempo, se le cose non girano bisogna cambiare inquadratura.
Adesso sono qui, seduto sul sedile di un atutobus in mezzo al continente, con i pensieri che vanno a mille; un po’ presi dall’incognita visto ( ho fatto bene tutti gli step che mi chiedevano?, avranno ricevuto il tutto e soprattutto?, avrò attaccato correttamente le foto dei fogli che provano la mia presenza in farm?) , e poi l’ incognita più grossa: e adesso, cosa
succederà ? Ero gasato una volta finito di lavorare per il visto, pensavo ci sarebbe stata un’impennata di emozioni positive. Invece ? Confusione, dubbi e pensieri.
A Darwin in quindici giorni non ho trovato lavoro, quando invece pensavo che in meno di una settimana avrei trovato già tutto. La casa è stata un impresa, il lavoro sembrava quasi di parlare di oro, o di pane in tempo di guerra. Le ho provate tutte da andare personalmente in ogni posto, a cercare su internet, a organizzare il pomeriggio nel shopping center, alle
telefonate agli amici di amici. Solo No, mai una chance.
Ma con tutta questa insoddisfazione in testa ha continuato a maturare in me, giorno dopo giorno il piano B. Il piano B è stato creato quando abbiamo lasciato Phillp ad Alice Spring: se qualcosa va storto ragazzi, tornate giù che avete casa e il lavoro qui è molto più semplice da trovare perché è bassa stagione. Due settimane di “NO” non hanno fatto altro che accumularsi e formulare la decisione che abbiamo preso: tornare ad Alice Spring.
Tranquillamente potevamo prenderci un’altra settimana di tempo , come ho detto pensavo di essere paziente, ma Phill ha una camera a casa sua che doveva essere già affitta da una settimana. Lui ci ha dato quest’ultima settimana come “Ultimatim” in caso trovassimo lavoro, e a quel punto l’avrebbe affittata ad altri. Sapendo che non stanno entrando soldi
nelle nostre tasche da un po’, ci ha dato la possibilità di pagare metà dell’affitto per le prime due settimane. E questo per me e MOoolto importante.
Uno più uno fa due e una sera, dopo l’ennesimo “No”, ho spiegato ad Eva che non mi sentivo di continuare qui: lei mi è stata vicino e ha capito.
Il tutto è stato reso molto difficile durante gli ultimi due giorni, quando ormai era stata presa la decisione e confermato a Phill che tornavamo indietro. Dunque ieri mi è arrivata una telefonata da un ristorante in centro che mi voleva far fare la prova come chef, mentre oggi ho conosciuto due ragazzi italiani, chè son venuti a vedere la nostra camera, i quali mi in una
settimana hanno trovato entrambi lavoro e con adesso casa. Aaaaahhhhhh Ma NON POTEVA CAPITARE A MEEEEE
Non so come leggerla questa decisione che ho preso, se è stata paura di sentire toppo no, testardaggine nel tornare in i luogo che mi piace tantissimo, non sentirsi MAI a casa.
L’idea, l’obbiettivo era lavorare sodo, e più che andare alla ricerca di esso non ho fatto. Da una parte hai una strada sterrata, dall’altra hai una strada asfaltata. Entrambe portano alla stessa cima della montagna, non c’è alcuna differenza, ne di soldi, ne di carriera, ne di obbiettivo.
Non so se è la scelta giusta, non so se darà frutti inaspettati oppure sarà la fine di un altro capitolo. Comunque vada, so tornando nell’outback e prospettiva e location migliore per me non c’è ne.
Tennant Creek
9 July, temperatura: 17 gradi