A Caccia di Cammelli

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Comincio a perdere il conto del tempo, a volte mi chiedo se siamo già a Giugno o ancora a Maggio, che giorno è ? Che numero è oggi ? Come dicono qua, l’unica cosa che conta è il day time o il night time. Giorno e notte. Non esistono giorni della settimana, numeri, mesi o stagioni. Quando è buio non si lavora, con la luce si lavora. Sono privilegiato ad essere un wwofer perché, ho pochi compiti da svolgere e posso svolgerli con calma. I lavoratori si danno da fare dalle prime luci del giorno, fino al tramonto, 5 6 pm. Non esiste il weekend e il “day off” lo devi chiedere anzitempo. Sti tizi qua giù si danno da fare ma si prendono il loro tempo, dato il caldo soffocante.

Il posto è enorme, come già detto Steve possiede un’area grande come il Molise. A volte per fare i lavori di manutenzione nei punti più lontani, si organizzano con Swag (un borsone che racchiude materasso, cuscino, coperta ecc..) e campeggiano per alcuni giorni.
Ieri mi sono messo a fare due conti con Steve, di tutte le stazioni che la sua famiglia possiede: un’area paragonabile alla Svizzera. Più di 35.000 km2, una terra grande come il Taiwan.
Micidiale.


Ieri siamo andati a caccia di cammelli.
Cosa? Sei sicuro di essere in Australia? Non ci ho creduto finchè non ho visto un branco di dieci cammelli scorrazzare davanti alla jeep. Ricapitoliamo: cattle station, bestiame e tutto ciò che ne riguarda, è definito sacro. Recinti, acqua, mulini a vento, pannelli solari, serbatoi sono gli organi fondamentali di questa vita e in quanto tali, vanno mantenuti e tutelati.
Da chi potenzialmente potrebbero essere danneggiati ? Animali selvatici come dingo, cavalli, cani, oppure da un branco di cammelli.
È da quando sono arrivato che sento storie sulla “ Cammel’s Hunt”, di quanto siano enormi, brutti e come devastino barriere, serbatoi e tutto ciò che incontrano. Un serbatoio da 120.000 litri costa intorno ai 20.000 dollari. Se poi immagini che devi coprire un’area grande come il Molise, e che una mucca beve in media 40 litri al giorno… Son tanti soldi, soprattutto
se devi rimediate ai danni provocati da bestie selvatiche che rompono, o danneggiano il materiale. Quindi, massima attenzione.


Appena finito di pranzare arriva dalla radio l’urlo: “ bloody Camels”. Ci siamo, è arrivato il giorno: andiamo a caccia di cammelli. Saliamo sul Triton e ci dirigiamo a una quarantina di chilometri da casa, pronti per incrociare l’infame branco. Incredibile vedere come i paesaggio sia cambiato in pochi giorni grazie alla pioggia. Infatti con un po’ d’acqua e alcuni tiepidi giorni, tutti i cespugli gialli dorati son diventate verdi fosforescenti. Sembra un altro posto.
Tramite radio siamo in contatto con Steve, che con una moto da cross sta indirizzando il branco verso l’area di caccia. Noi nel frattempo siamo mimetizzati tra alberi e cespugli. Ash ha il fucile in mano, dobbiamo fare in modo che i cammelli si avvicinino il più possibile, modo tale da permettergli un buon campo visivo per sparare. Via tutti i vestiti bianchi e colori che potrebbero attirare l’attenzione dei cammelli, dobbiamo diventare bush…

Venti, quaranta minuti in attesa di vedere qualcosa ma niente. Io nel frattempo mi arrampico su un albero a due tre metri da terra, per cercare di avere una migliore visuale. Qualcosa si muove laggiù,no è solo un piccolo gruppo di mucche. Poi improvvisamente si sente il rombo di un motore, un
motore di una moto da cross. Ci siamo, stanno arrivando. Li vediamo arrivare, e tutti si azzittiscono. “State fermi dove siete e non cambiate postazione”, questi sono gli ordini. Una volta abbastanza vicini BAAANNG spara il primo colpo, ma lo manca in pieno e i cammelli spaventati cominciano a correre. IIIIIIHHHHAAAAH balziamo sulla jeep e comincia
l’inseguimento. Due dietro, uno che guida e un altro con il fucile in mano pronto a sparare.


Un paio di spari ma niente, finalmente al terzo va a segno, ma si prosegue. Si va a destra e a sinistra del branco, ci si nasconde un po’ dietro i cespugli e si spara. Bang, Bang riparte l’inseguimento. Venti minuti di adrenalina pura. “Scannare a treggambe nel deserto a seccare cammelli”, diremmo a Buccinasco. Finalmente dopo una decina di colpi sparati e quattro cammelli “sdraiati”, sospensioni usurate e vestiti completamente impolverati, la
caccia è finita. Andare velocissimi nel bush, tra gli alberi e i cespugli a caccia di cammelli è una cosa che non scorderò mai. Adrenalina a duemila.

Una volta a terra bisogna dare il colpo di grazia, tagliandogli la gola. Da quel momento è iniziata la fase truce, quella che non pensavo di assistere. Per farne cibo nostro o per cani, con lame e coltelli abbiamo preso solo quello che ci serviva, ovvero le gambe. Prima tagli via la pelle, una volta che la gamba è nuda cominci a staccare dalla rotula in giù. Tagli…tagli, tagli
fino a su, dove l’osso si attacca con il resto del corpo. Appena cominci a tagliare vedi il muscoli che si contraggono ancora, e la carne è ancora calda; non è un bello spettacolo. Eva ha fatto alcune foto, ma eviterò di pubblicare perché sono abbastanza…toccanti.

È un’esperienza che mi ha colpito perché non avevo mai visto cosi tanto sangue. Ammetto che non ho dormito tranquillo la notte, è stato davvero qualcosa di diverso. L’odore, il colore del sangue, la mosca che si posa sull’occhio aperto del cammello, le mani che scivolano, il rumore dell’osso che si rompe.
Non è un’esperienza che rivoglio vivere, ma la caccia è anche questo.
Ho deciso di scrivere il blog, senza alcun filtro dal giorno 21 luglio 2012, da quella data non ho mai nascosto nulla, fallimenti, successi, paure gioie e incazzature. Se non ti descrivessi i dettagli che ho impressi nella mente, i dettagli su quello che vedo, che provo, che Faber blog sarebbe…

Mi sono fatto un taglio sulla fronte, un male della miseria. Ora ho una piccola ferita a due dita dal sopracciglio destro. Potrei raccontarti che stavo affrontando un toro quando per sbaglio un corno mi ha sfiorato, oppure mentre cavalcavo un cavallo pazzo in mezzo al bush, oppure mentre inpennavo una moto da cross un dingo mi ha tagliato la strada, oppure potrei ricamarci su qualsiasi altra storia. Ma la verità è che non ho visto un ramo mentre davo latte ai cuccioli di cane . Ho preso un ramo in pieno, che vergogna.


Questo è, lunedi 27 torniamo ad Alice Spring per un paio di giorno, prima di partire per il nord. La nostra esperienza qui si sta per concludere, e i ricordi sono già mille.