Prima volta in Italia

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Volevo adesso raccontarti cosa penso delle grandi città, Venezia, Firenze e Roma. Queste sono alcune mie riflessioni che faccio dopo aver vissuto all’estero per due anni, e una volta tornato, ho fatto un giro in Italia per osservare i punti di forza i difetti e le potenzialità delle nostre città.  

Firenze mi è piaciuta molto, costosa soprattutto quando ti muovi per andare in centro, ma ci sta perché Florence is Florence. Entrando con Eva (asiatica) nei bar o ristoranti del centro i camerieri mi salutavano sempre con “Hello”, cosa molto positiva. In pieno centro ci sono cartine, mappe enormi plastificate con la scritte YOU ARE HERE, con evidenziate le attrazioni principali e le distanze. Anche li avevamo trovato un piccolo appartamentino, grazie al quale siamo riusciti ad ammortizzare i costi dei pranzi e colazioni. Piena zeppa di americani. Consiglio di andarci per un 3 giorni, da azzeccare il periodo, fine settembre è stato perfetto.

Roma super anche lei, c’è più da vedere rispetto a Firenze e le distanze sono enormi.. Mi ha disturbato il milione di Tag ( scritte sui muri) che ricoprono letteralmente la città. Finchè è un murales o street art è più che benvenuta, mentre le tag danno solo fastidio. Nei periodi di alta stagione non so se i mezzi pubblici sono in grado di supportare la massa enorme di stranieri che Roma ospita, oltre al fatto che ci sono anche milioni di persone che si muovono normalmente per andare a lavorare.

“Ohh one day I would like to go to Venice” è uno dei commenti più gettonati, oltre a quella marea di foto da sogno che tempesta il web e rende Venezia una delle mete preferite degli stranieri di tutto il globo.

Io l’ho trovata una città unica che deve essere visitata almeno una volta nella vita, soprattutto se non sei nato in Italia. Io però sono nato qui e non mi faccio “distrarre” dall’unicità della città, ma con occhio super critico osservo quali sono le possibili problematiche della città. Ti dico quali sono state le mie difficoltà, iniziando dall’alloggio: si parte dal fatto che gli alberghi a Venezia-Venezia sono super costosi, allora l’ho cercato a Mestre, 10 minuti di treno dal centro.

Il mio albergo era vecchio, puzzolente e in uno stile definito finto antico bello. In realtà è solo finto e brutto. Arriviamo in stazione e c’è il caos puro, con un milione di stranieri che non sanno neanche dove acquistare il biglietto, e il tutto è affidato a 3 macchinette automatiche. Personale inavvicinabile perché sembra incazzatissimo, e a quei pochi che chiedi informazioni ti mandando al binario sbagliato (successo a me). Ps solo scritte in italiano, niente in inglese… non sto chiedendo cinese. Stazione centrale sporca e tenuta male, ma il mio occhio cade inesorabilmente sull’Info point. A Sydney era un pilone GIALLO FOSFORESCENTE che potevi vederlo anche dall’aereo, a Melborune era un ufficio vastissimo e super organizzato, anche a Rockampton in East Australia c’è una casupola con dentro tre quattro sciure che ti dicono dove trovare la miglior bistecca in town.

Venezia, luogo in cui per molti è la sola fermata in Italia, c’è un volo diretto da Dubai, un nome che vende da solo, e noi gli offriamo un ufficio turistico grande come la finestra di casa mia?? Con le insegne sporche un pò ingiallite, luci al neon e un ufficio di 5X5 in cui sulla porta c’è scritto “ si prega di entrare uno alla volta”. Are you kidding me? Stavo a scherzà?

Poi forse il giorno in cui sono andato era quello prestabilito per il ritiro dell’immondizia, quindi tutti i veneziani hanno sbattuto la munnezza per strada, ma anche se fosse è una vergogna. Fare lo slalom tra i sacchetti nelle bellissime viuzze della città. Una marea di rifiuti. Ci sono un milione di strade, stradine è possibile mettere come a Firenze, una cavolo di mappa con la scritta YOU ARE HERE ?. Ahhh no ti devi portare la mappa, dove è la mappa? Al centro turistico. Quanto costa ? 3.50 euro.

Mentre Eva curiosava nei negozi, mi sono permesso di fare qualche domanda ai commercianti, assicurandomi che fossero veneziani e non provenienti dal Bangladesh. A parte che moltissimi sono scontrosi, della serie gli fai una domanda e sono li che ti rispondono a monosillabo, o non ti rispondono nemmeno, quelli che parlano invece hanno un milione di lamentele prima perché ci sono troppo pochi turisti, poi perché ce ne sono troppi. Una addirittura si lamentava della qualità dei turisti che arrivano.

Entrano guardano, se ne vanno, copiano, comprano. 100 euro da un barbone o 100euro da uno sceicco sono sempre 100euro. Chettefrega da chi arriva, l’importante è farli continuare a girare o no? Perché dobbiamo essere ostili con quelli che vengono nel nostro paese a spendere soldi ?

Ore tredici arriva la fame, pizza? Paura, entro ordiniamo UNA pizza, due birre, due caffè….. 14% di tassa sul servizio per un totale di 30euro. WHAT ?

Odio raccontato ma amore che ve lo risparmio perché vi stra consiglio Palazzo ducale, è una cannonata. Nel tardo pomeriggio poi ci siamo incontrati con una nostra amica Chiara, la quale era roommate di Eva a Sydney. Lei che studia giapponese e Indù a Venezia (penso non ci sia miglior posto al mondo), ci ha portato nell’altra Venezia, cioè di quelli che vivono li. Molto più tranquilla, ritmi più easy e tenuta anche meglio.

Eva comunque contenta alla fine della nostra gita giornaliera, e questo è solo quello che conta