Eva the Don

Fabri About Life, About Spain, UK/Ireland

Eva the real Don, the real Boss.

Un paio di anni fa, Eva tornando a casa da lavoro mi confidò che era molto interessata a diventare IT, o almeno di buttarsi nel mondo dell’informatica. Io ho pensato subito che fosse uno stereotipo:  l’italiano che vuole fare il designer, il cinese bravo con i computer e l’indiano che vuol fare il medico. 

Eva non si é arresa, anche perché sapeva che una volta entrata nel mondo IT, avrebbe avuto molta più libertà negli orari e nel luogo di lavoro. In altre parole FREEDOM !!! Tornando a casa ogni sera dopo lavoro si metteva un paio di ore a studiare coding, e altre cose IT tramite YouTube.  Dopo tre anni a Manchester, mi sono convinto di partire per Barcellona e verso Natale 19, le ho proposto il “progetto”. All’inizio era contraria, perché sapeva che in Spagna c’era un alto numero di unemployment, non parliamo spagnolo e i soldi sono meglio in UK. 

Dopo pochi giorni è comunque tornata alla carica dicendo che avrebbe cercato lavoro a Barcellona come PM, Project Manager, che poi è quello che fa qui a Manchester. Ha ripreparato sia il CV che la Cover Letter, a modo suo,  ristrutturando completamente quelle lunghissime pagine scritte in Time New Romans. Ho caricato alla fine dell’articolo una delle sue prime cover letter per un’azienda. Alla fine ha comunque ridotto la cover letter a 2 pagine invece che 3.

Solo leggendo la Cover Letter, io l’avrei assunta subito. Quindi ha mandato tutti i giorni, da Dicembre a Febbraio, CV ovunque a Barcellona a tutte le società possibili. NESSUNO e dico NESSUNO le ha mai risposto. La frustrazione giusto? Ma dopo mesi di niente finalmente una compagnia che cercava PM con competenze IT, l’ha finalmente chiamata. 

Senti questa: 9-5 pays the bills 5-10 build the empires. 

Tradotto, lavoro dalle 9 alle 5 paga le bollette, dalle 5 di pomeriggio alle 10 di sera costruisci l’impero. 

Chiaro non é un impero ma è sicuramente d’ispirazione una ragazza del genere, che non si ferma davanti a niente. Dal bubble tea shop a Sydney, alla cameriera, dalla shop assistant in un centro commerciale a Dublino per Sisley a promuovere le università inglesi a Manchester fino a Sales Manager per un gruppo di sigarette elettroniche, per essere promossa a project manager. Ora manterrà lo stesso livello, più o meno stessi soldi, anzi di più e non c’è nemmeno lo sbatti della lingua, perché sai negli ambienti informatici internazionali parlano tutti in inglese. In più ha anche l’opportunità di avere orari flessibili durante la settimana, l’importante è che faccia 37 ore, un bel budget per le vacanze e dopo sei mesi potrà pure lavorare da casa quando vuole. E sei a Barcellona. Un ottimoi Dream Job direi.

 The Don.