Entro in famiglia Taiwanese

Fabri About Life, About Travel

Ti scrivo da casa di Eva e questo mi sembra già un bel successo. Venire a conoscere i parenti della mia ragazza in passato, non mi ha mai creato grandi noie.

Un po’ di agitazione e imbarazzo il primo giorno, poi per il resto sempre tranquillo. Ho sempre avuto l’idea che mi tenesse nascosto, come se non fosse pronta a dirlo ai suoi. “Ma cos’hai 13 anni?”, pensavo tra me e me. Nonostante lei conosca entrambi i miei genitori, personalmente non sono mai stato presentato alla loro famiglia e questo cominciava a darmi fastidio. Me li ha sempre descritti come persone con un’altra mentalità, che probabilmente non avrebbero compreso l’idea. Sono con un gruppo di amici, viviamo in una casa con tre camere separate, di qua e di la. Vagamente ha continuato a descrivere la sua storia in Australia, mentre solamente sei mesi fa gli ha detto chiaramente come stavano le cose. 

Questa volta arrivati a Taipei ero abbastanza agitato perché non sapevo cosa aspettarmi. Cosa dire, cosa non dire, che lingua parlare boooo. Ci sono venuti a prendere all’aeroporto e subito abbiamo fatto un brevissimo giro a Taipei. Immaginati il mio stato alle 7 del mattino dopo un ballo di 24 ore tra Darwin, Singapore e Taipei; livello di concentrazione e freschezza dello 0,1%. Sfortunatamente non parlano inglese, e ancora peggio sfortunatamente io non parlo mandarino, per cui siamo andati avanti di gesti, sorrisi e silenzi. Incredibilmente c’è feeling !!!

Ho trascorso la prima settimana in un ostello perché la camera in cui dovevo alloggiare non era pronta, infatti l’assenza d’aria condizionata avrebbe trasformato la camera in un forno trasformando i miei primi giorni in città un inferno. Non so se questa era una scusa per prendere tempo o altro, ma sinceramente non mi ha creato grandi problemi, anzi meglio stare solo i primi giorni. No problem a me non costa niente perché capisco la situazione. 

Tutto questo è storia vecchia perché invece pochi giorni fa invece sono entrato ufficialmente a casa loro, i quali mi hanno accolto in maniera calorosa. Una volta siamo andati a pranzo tutti insieme in un ristorante Thai ( mamma e amici avete letto bene ma non mi chiedete cosa ho mangiato), mentre una seconda volta in uno giapponese.

Sempre gentili ed ospitali. Sua mamma se mi vede in sala mi porta sempre qualche cosa da mangiare. Suo padre ieri mi ha fatto vedere come prepara il the, con tutta la strumentazione apposita. Sua sorella nonostante sia l’unica a parlare inglese, è molto timida ma piano piano le sto tirando fuori le parole. Cose diverse o strane? Io ed Eva dormiamo in camere separate. Stare a casa sua è conveniente perché non pagando l’affitto, ho più credito da spendere per l’esplorazione del Taiwan. ( è davvero costruita male questa frase, sembra tradotta con Google translate).

Sono contento, ho il morale altissimo perché ovunque vado ho una chiave di lettura affidabile, cioè Eva. È tutto diverso e non è facile sintetizzare quello che vedo ogni giorno, perché gli occhi scannerizzano ogni dettaglio, il tuo cervello si tramuta in spugna e vuole sapere il più possibile. Facce, comportamenti, colori, odori.

Pffiiuuuuuu un’infusione di ROBE DIVERSE.