Bastonate!

Fabri About Australia, About work, sbatti

Dovendo trovare un lavoro, ho mandato una diverse mail su diversi siti internet. Seek, Gumtree, jobsfortraveler ecc… A volte trovi l’annuncio perfetto, ma poi ti accorgi che cercano personale “appena fuori Sydney”, questo vuol dire almeno un’ora e mezza di bus da casa. Finalmente qualcuno mi ha risposto e mi ha invitato per un’intervista. Presentarsi alle 12.30 in George St. in formal dress, vestito formale.

Lo stesso giorno sono poi passato da Darling Harbour, con l’obbiettivo di consegnare un fottio di Cv. Un paio di questi posti mi hanno contattato, proponendomi lavori come Runner e/o come Kitchen
hand. Infatti Giovedì, ieri sera e sabato sera avro’ due prove.
Tuttavia sia per l’intervista, che per la prova di ieri sera, mi occorrevano vestiti particolari o che comunque, non mi sono portato dall’Italia; quindi scarpa non da ginnastica, pantaloni non jeans e camicia nera. In 24 anni di vita, la scarpa più elegante che ho mai indossato è un All Starr pulita e un paio di Nike Air Max nere, mai niente “ Formal”.
Per una vita intera mio padre mi ha consigliato di indossarle per enne
motivi, ma ti prego Non Le Voglio. Anche la camicia mi sta sulle palle, la metto se la devo mettere, ma normalmente “la metto” nell’armadio, accanto alle felpe.

Durante gli immensi giri di esplorazione in questa città ho
sempre tenuto d’occhio dove sono i negozi più cheap ed economici: China Town, trovando tutto quello che mi serve, ad un prezzo più che economico.

La prima volta che sono uscito in strada vestito elegante, mi son sentito un Baccalà.

Non sapevo se era giusto vestirsi cosi e se ero abbastanza “formal” con un maglioncino nero e una camicia bianca. Fortunatamente la mia coinquilina
mi ha fermato prima di uscire, obbligandomi a mettere calzini neri e non bianchi, come quelli che stavo indossando: Puma size 9-11 made in Esselunga, Buccinasco.


Non sapevo a cosa stavo andando incontro perché, non ricordavo a chi avevo mandato la mia candidatura. Una volta arrivato al colloquio mi son reso conto che avevo sbagliato: Marketing e Comunicazione.

Venti minuti d’intervista, per una candidatura nel mondo del marketing. Vendere, proporre e parlare. Il tipo aveva un poster della Ferrari dietro di se e iniza con un bel: Oh italiano? Oh io amo laFerrari e di qua e di la… e io annuii, nient’altro. Più che un colloquio, è stato un monologo dell’HR.

Sinceramente non mi interessa minimamente avere quel lavoro, non mi
preoccupo di come sono andato. Ma penso che sia un No. Ci tenevo di più al lavoro come Runner, nel locale io cui ho fatto la prova ieri. Non sono in grado di portare sette birre su un vassoio in una sola mandata e non riesco a portare tre quattro piatti caldi alla volta. Non ho mai studiato questo, nessuno me l’ha mai insegnato. E’ un posto molto bello ed elegante e sempre pieno di gente, pizze da 25 dollari, per capirci. Cercano gente competente e con anni d’esperienza: e questo mi manca. Forse ho preteso un po’ troppo per quello che so realmente fare.

Ricordo ancora lo sguardo della barista che mi chiedeva di portare quelle sette birre al tavolo. E le faccio “ma tutte insieme?” e lei mi fa “eh dovresti farcela”. Stronza!


Due no in due giorni non si vedevano dai tempi dell’università, l’unica differenza è che questo è il mio sogno e sicuramente non sarà un “No”, da un buffone in giacca e cravatta di Manchester e da un veneto,a fermare la mia voglia di fare.

Fanculo.

Se è un dream, vale la pena giocarselo a mille.

Domani sera ho un’altra prova, in cucina questa volta, lunedì vado con un coinquilino in un posto dove sa che stanno cercando e martedì, ho un altro appuntamento.

Per il resto alla grande, sto conoscendo bene i miei coinquilini e sono davvero uno sballo. A casa c’è davvero una bella armonia e poi è gente sveglia e positiva che vuole fare, proprio questo cercavo.
Parole nuove ? Pag Tap Nap ovvero, Molletta, Lavandino e un Sonnellino, in irlandese il classico “but” pronunciato “Bat“ si trasforma in Bash , Harbour in australiano si trasforma in Harbaa. La peggiore pronuncia dell’emisfero sud, tutto al contrario come nella foto copertina.